Prima dell'avvento dell'era digitale, si potevano trovare stampe fotografiche dappertutto: incorniciate e poi appese al muro o come soprammobili, ben organizzate in album o anche sparse su un tavolo, oppure dal fotografo in appositi raccoglitori o espositori. Nella maggior parte dei casi venivano stampate nel formato piu' classico (10cm x 15cm), ma anche in diversi ingrandimenti oppure piu' piccole, come per esempio le foto da documento di identita'. In ogni caso, con la sola esclusione del genere "Polaroid", per ottenere una stampa fotografica si doveva passare attraverso lo sviluppo del negativo. Il formato di negativo fotografico piu' diffuso, specialmente nel periodo di maggior popolarita' della fotografia amatoriale, era il 135, meglio conosciuto come 35mm. Aveva una proporzione di 2:3, una forma ad oggi limitata al "formato pieno" della fotografia digitale professionale. Il negativo era disponibile in commercio nella forma di rotolino, con il quale si potevano scattare da 12 a 36 fotografie. La fotografia a colori si distingue da quella in bianco e nero per il diverso negativo, nonche' per le procedure di sviluppo e stampa. Fra gli appassionati fotografi amatoriali era estremamente diffusa la pratica domestica di sviluppo e stampa delle fotografie in bianco e nero.